M. Ciatti, R. Bellucci, C. Fracassi, C. Frosinini, C. Lalli, L. Lucarelli, L. Sostegni, The 'Paliotto' by Guido da Siena from the Pinacoteca Nazionale of Siena, in Studying Old Master Paintings: Technology and Practice: The National Gallery Technical Bulletin 30th Anniversary Conference Postprints, London 2011, pp. 1-7
Il “Paliotto” raffigurante la Trasfigurazione, l’Entrata in Gerusalemme e la Resurrezione di Lazzaro, proveniente dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, è ritenuto uno dei dipinti su tela più antichi conservatosi fino a noi. In base alle caratteristiche stilistiche viene variamente attribuito a Guido da Siena e datato intorno al 1270. Proprio in seguito alla rarità dell’opera lo studio ha riguardato l’approfondimento storico delle sue vicende, l’analisi dell’iconografia e della sua tecnica di realizzazione tramite documenti storici, indagini scientifiche, riscontri nelle fonti scritte e confronti con altre opere su tela.
M. Caldera, C. Fracassi, Il ritorno di Boniforte Oldoni: la Crocifissione di Candelo, in Studi e ricerche sul Biellese 2013 – Bollettino DocBi, Candelo 2013, pp.75-86
L’articolo è incentrato sulla pala di Boniforte Oldoni raffigurante la Crocifissione con le Marie, Santa Marta e i confratelli. Si tratta di un dipinto su tavola realizzato dal pittore vercellese nel 1572 per la confraternita di Santa Marta con sede nella Chiesa di S. Maria Maggiore a Candelo. Il restauro, finanziato dalla Proloco di Candelo, è stato una buona opportunità per approfondire le vicende storiche dell’opera, ma soprattutto per restituirla alla fruizione pubblica. Parte integrante del progetto di restauro è stata, infatti, la ricollocazione del dipinto nella sua chiesa originaria dopo un lungo periodo di conservazione nei depositi della parrocchiale di Candelo e questo articolo si propone come la prosecuzione di tale lavoro di studio e di valorizzazione della pala. Come spesso avviene, il restauro ha offerto l’occasione per analizzare in dettaglio la tecnica di realizzazione del dipinto e le sue peculiarità stilistiche, due aspetti che trovano ampia trattazione nel testo e che si sono rivelati utili per contestualizzare con maggiore precisione l’opera nel catalogo biellese di Boniforte Oldoni. Lo scritto prosegue con la descrizione dello stato conservativo della Crocifissione e dei restauri che ha subito nel tempo, fattori che hanno influenzato in maniera determinante l’aspetto odierno del dipinto e le scelte operative del recente restauro di cui si fornisce una breve relazione.
A. S. Bessone, A Oropa l’Ultima cena del Lanino, in Rivista Biellese, Candelo 2014, pp. 5-11
Nell’approfondimento Note tecniche sul restauro dell’Ultima Cena si traccia in modo sintetico un quadro delle vicende conservative e dei ripetuti restauri di cui è stato oggetto nel tempo il dipinto di Bernardino Lanino conservato presso la Basilica Antica del Santuario di Oropa. Tale contestualizzazione introduce una breve descrizione del recente intervento di restauro, finanziato dall’associazione “L’Uomo e l’Arte”.